08/06/2019

La Mindfulness può essere efficace per il trattamento dell'insonnia?

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Chi soffre di insonnia percepisce il proprio sonno come inadeguato, insufficiente, di scarsa qualità, nonostante trascorra molto tempo a letto. L'insonnia può essere caratterizzata da uno o più dei seguenti sintomi:
* difficoltà persistente nel tempo a iniziare e a mantenere il sonno
* risvegli precoci al mattino
* un sonno cronicamente non ristoratore o di scarsa qualità

Inoltre questa difficoltà può essere associata a una serie di disagi diurni come:
* fatica
* sonnolenza
* malessere
* irritabilità
* difficoltà nell'attenzione, concentrazione o nella memoria.

Come guarire dall'insonnia?
Lo scenario che abbiamo di fronte è quello di un gran numero di persone che, soffrendo di insonnia, scelgono di affrontare il problema in modo prevalentemente inefficace, attraverso l'assunzione incongrua di farmaci o non facendo nulla.

I trattamenti non farmacologici hanno mostrato effetti sul sonno paragonabili a quelli dei farmaci, ma con una maggiore efficacia nel lungo periodo.
I trattamenti cognitivocomportamentali che hanno una comprovata efficacia sono: le tecniche di rilassamento, del controllo dello stimolo, della restrizione del sonno e la terapia cognitiva associate a una psicoeducazione sull'igiene del sonno.

 Negli ultimi anni è stato utilizzato un approccio basato sulla meditazione (Mindfulness).

La pratica Mindfulness è un approccio che si pone l'obiettivo di aumentare la consapevolezza di ciò che ci accade momento per momento, prendendo confidenza con la propria mente e il proprio corpo, esplorandoli in modo curioso e non giudicante. Questa pratica permette di affrontare i pensieri e le emozioni negative in modo più accettante e meno giudicante facendoli scorrere via e concentrandosi su aspetti più concreti del momento presente, interrompendo così la tendenza automatica a preoccuparsi e contrastare tali stati negativi.
Perché la Mindfulness dovrebbe essere utile nel trattamento dell'insonnia? I ricercatori che da anni conducono studi sui fattori che scatenano e mantengono l'insonnia, hanno individuato diversi aspetti cognitivi alla base del cronicizzarsi del disturbo.
A differenza dei normo-dormitori, in cui il sonno avviene in modo involontario e automatico senza che la persona gli presti alcuna attenzione, nell'insonne ciò viene compromesso da un aumento dell'attenzione verso tutti gli stimoli legati al sonno e alla sua mancanza e dalla propensione esplicita e volontaria a dormire. Inoltre, l'insonne compromette ulteriormente il suo sonno con comportamenti diretti e indiretti finalizzati al tentativo/sforzo di prendere sonno, come per esempio mettersi a letto tentando di addormentarsi anche se non si ha sonno, o aumentando le occasioni per dormire durante la giornata. Pertanto, nell'insonne la mancanza di sonno diviene una minaccia all'appagamento di un bisogno ritenuto primario, il dormire. L'aumento della focalizzazione dell'attenzione sugli stimoli che minacciano il sonno,  come per esempio i rumori o l'orologio che segna il passaggio del tempo e ci avvisa che siamo ancora svegli, non fanno altro che aumentare le preoccupazioni sulla perdita di sonno e le conseguenze che potrà avere sulle attività (es. lavoro, studio, impegni) del giorno dopo, riducendo maggiormente le possibilità di prendere sonno. Queste preoccupazioni porteranno l'insonne a intensificare i suoi sforzi nel tentativo di addormentarsi trasformando un fenomeno come il sonno, che per sua natura è involontario e automatico, in un comportamento volontario e meccanico, inibendolo.

La Mindfulness, insegnando a chi la pratica a spostare l'attenzione da stimoli o pensieri negativi verso stimoli più neutri (come per esempio il respiro), aiuta l'insonne a focalizzare meno l'attenzione verso stimoli e pensieri legati al sonno. Inoltre, la Mindfulness aiuta ad accettare maggiormente gli stati negativi diminuendo i tentativi di controllo su di essi e, conseguentemente, riduce gli sforzi dell'insonne a prendere sonno. Questi fattori su cui agisce la Midfulness, favoriscono una natura involontaria e automatica al sonno, rendendo più semplice il suo verificarsi. 



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